I pelegrini de Marostega

commedia in tre atti di Libero Pilotto

 

La commedia ambientata a Marostica, è una satira bonaria, ma arguta, imperniata sul contrasto tra religione rettamente intesa e praticata e il bigottismo superstizioso sovente diffuso in certi ambienti familiari di provincia.

Momolo Bondiola guida in devoto pellegrinaggio a Roma dodici compaesani (proprio come i dodici apostoli).

Scambiati per francesi (quindi per nemici, in quanto questi sostenitori e difensori del potere temporale del papato), vengono picchiati, buttati a bagno nelle gloriose fontane romane di Piazza Navona e costretti a inneggiare a Roma "capitale d'Italia".

La brutta avventura non fa vacillare le fede dei pellegrini, che ritornano al paese con l'aureola del martirio. Momolo resta a Roma e rientra a casa con notevole ritardo; si è fermato per scrivere l'ISTORIA del Pellegrinaggio Cattolico di Marostica e il martirio subito da parte dei partecipanti.

Ma la sua lunga permanenza a Roma è dovuta al solo fatto di scrivere il libro? A casa lo attendono la moglie e una figlia, sposata con un avvocato di una certa notorietà ma "framassone", date le sue idee liberali in assoluto contrasto con quelle dei suoceri bigotti.

E, guarda caso, sarà proprio il genero "ateo e miscredente" a salvare il povero Momolo da una situazione quantomai scabrosa e pericolosa e dal disprezzo dei paesani.

 

    Depliant della commedia